Il succo di melograno aiuta a combattere lo stress da lavoro

Quello del melograno non è solo un frutto succoso e profumato, o il soggetto preferito di tante nature morte ritratte da grandi pittori. Ha un altro segreto: il suo succo aiuta a combattere lo stress da lavoro, il cattivo umore e perfino l’ansia.

A scoprirlo sono stati i ricercatori della Università Regina Margaret di Edimburgo (Uk), i quali hanno sottoposto un gruppo di volontari a un test durato due settimane.
Ai partecipanti è stato chiesto di assumere mezzo litro di succo di melagrana ogni giorno. Sia all’inizio, che al termine del test, ai volontari sono stati misurati la forza psico-fisica e lo stato d’animo nei confronti del lavoro, secondo quanto da loro stessi riferito.

Lo studio, che tra i sostenitori aveva l’azienda produttrice che ha fornito il succo per i test, ha così mostrato che la quasi totalità dei partecipanti si era sentita meglio dopo l’aver assunto il succo di melograno. I più hanno dichiarato di sentirsi più entusiasti nei confronti delle propria vita lavorativa, più attivi, ispirati e orgogliosi. I dati fisiologici hanno altresì mostrato che i battiti cardiaci erano più lenti rispetto all’inizio del test.

Insieme a un acquisto in performance e benessere, i volontari hanno detto di aver lasciato da parte molti sentimenti negativi associati all’attività lavorativa. Si sentivano meno ansiosi, angosciati, nervosi e provavano anche meno sensi di colpa. Tutta una somma di vantaggi difficile da trovare in un semplice succo di frutta. Eppure, sottolineano i ricercatori, questo sostiene la necessità che le persone che lavorano possano beneficiare di questo genere di alimenti funzionali per il benessere. «E’ molto raro per un succo tutto naturale offrire la gamma di benefici per la salute che stiamo vedendo in succo di melograno», ha dichiarato sulle pagine del Daily Mail il coordinatore della ricerca, dottor Emad al-Dujaili.


Il succo di melograno aiuta a combattere lo stress da lavoro

Quello del melograno non è solo un frutto succoso e profumato, o il soggetto preferito di tante nature morte ritratte da grandi pittori. Ha un altro segreto: il suo succo aiuta a combattere lo stress da lavoro, il cattivo umore e perfino l’ansia.

A scoprirlo sono stati i ricercatori della Università Regina Margaret di Edimburgo (Uk), i quali hanno sottoposto un gruppo di volontari a un test durato due settimane.
Ai partecipanti è stato chiesto di assumere mezzo litro di succo di melagrana ogni giorno. Sia all’inizio, che al termine del test, ai volontari sono stati misurati la forza psico-fisica e lo stato d’animo nei confronti del lavoro, secondo quanto da loro stessi riferito.

Lo studio, che tra i sostenitori aveva l’azienda produttrice che ha fornito il succo per i test, ha così mostrato che la quasi totalità dei partecipanti si era sentita meglio dopo l’aver assunto il succo di melograno. I più hanno dichiarato di sentirsi più entusiasti nei confronti delle propria vita lavorativa, più attivi, ispirati e orgogliosi. I dati fisiologici hanno altresì mostrato che i battiti cardiaci erano più lenti rispetto all’inizio del test.

Insieme a un acquisto in performance e benessere, i volontari hanno detto di aver lasciato da parte molti sentimenti negativi associati all’attività lavorativa. Si sentivano meno ansiosi, angosciati, nervosi e provavano anche meno sensi di colpa. Tutta una somma di vantaggi difficile da trovare in un semplice succo di frutta. Eppure, sottolineano i ricercatori, questo sostiene la necessità che le persone che lavorano possano beneficiare di questo genere di alimenti funzionali per il benessere. «E’ molto raro per un succo tutto naturale offrire la gamma di benefici per la salute che stiamo vedendo in succo di melograno», ha dichiarato sulle pagine del Daily Mail il coordinatore della ricerca, dottor Emad al-Dujaili.


Lotta alle zanzare. Nei giardini aumentano le bat-box


Un pipistrello mangia fino a 2000 zanzare a notte, sarà per questo che in questi mesi estivi l’animale notturno piace tanto agli italiani. E piace talmente tanto che i giardini e le ville si sono riempite di bat-box, una casetta dove poter ospitare il pipistrello, come se fosse un qualunque cucciolo domestico. Ad affermare che questa nuova tendenza sta prenendo piede negli ultimi mesi è Coop, che solo tra Aprile e Maggio ha venduto 12 mila pezzi a 27 euro l’uno.
Visto che la batbox piace e che  i pipistrelli diventano sempre più animali da giardino, Coop ha dovuto chieder un riassortimento urgente delle casette. Il momento migliore per posizionare la bat-box  sarebbe marzo e aprile, quando il pipistrello esce dal letargo e cerca casa, ma è durante i tre mesi estivi che l’inquilino riscuote maggior successo, come antizanzare. 
Il pipistrello, infatti, funziona meglio di qualunque zampirone. Bisogna posizionare la casetta dell’amico pipistrello almeno a 4 metri dal suolo, o  in pieno sole o all’ombra totale. Riscoprendo il pipistrello come alleato dell’uomo contro le zanzare forse si eviterà il rischio estinzione dei chirotteri.  

Arrivano i superspaghetti la pasta che riduce il rischio di malattie



L’Italia e l’Australia si alleano per produrre i superspaghetti, una varietà di pasta salutare e capace di prevenire alcune malattie. Per cercare di dare vita al superspaghetto si uniranno gli sforzi delle università di Bari e del Molise e dell'Arc Centre of Excellence in Plant Cell Walls, centro di eccellenza di Adelaide, in Australia.Per superspaghetti ‘si intende una pasta che contiene una serie di potenziali benefici per il consumatore, dal ridurre il rischio di problemi cardiaci alla protezione dal tumore del colon’, spiega Rachel Burton, coordinatore dei progetti. L’Università di Bari si concentrerà sul grano duro, la materia prima principale per la pasta: gli esperti italiani si impegneranno a trovare un grano con una più elevata quantità di fibre solubili, proteine e vitamina A, sostanze, appunto, che proteggono dalle malattie cardiovascolari e da alcuni tumori colorettali. L’Università del Molise si occuperà delle possibilità di inserire nella ricetta dei superspaghetti anche l’orzo e della resistenza dei cereali alla siccità.Il progetto dei superspaghetti vuole dare vita ad un nuovo tipo di pasta e a prodotti composti da farine speciali, capaci di prevenire alcune malattia. L’idea sarebbe ideale per gli italiani, che consumano in media 7 chili di pasta l'anno

Vegetariani per forza: addio alla carne entro il 2050


Tutti vegetariani nel 2050? Secondo il rapporto "Feeding a thirsty world: Challenges and opportunities for a water and food secure world" dello Stockholm International Water Institute, pubblicato in occasione della Settimana Mondiale dell'Acqua, tra circa 40 anni tutto il mondo dovrà rinunciare per forza al consumo di carne per far fronte all'aumento demografico e alla sempre maggiore scarsità d'acqua.

Non ci sarà abbastanza acqua per produrre cibo e coltivare la terra per tutti i terrestri che abiteranno il pianeta nel 2050, soprattutto se non cambieremo prima le nostre abitudini in fatto di alimentazione e sovrappopolazione. Non riusciremo, quindi, a "nutrire questo mondo assetato", scrive l'autrice Malik Falkenmark nella sua relazione, in cui vengono analizzati i dati sul consumi di cibo, confrontandoli con le stime sulla disponibilità d'acqua e sull'incremento demografico.
Se si manterranno i trend attuali, che vedono il mondo avvicinarsi a una dieta di tipo occidentale con il 20% delle proteine assunte derivanti dagli animali, l'unico scenario sostenibile, afferma il documento, è un consumo di carne corrispondente a massimo il 5% del totale, oltre all'introduzione di un sistema di commercio del cibo che faccia in modo che i Paesi che hanno un surplus d'acqua riescano ad aiutare quelli che affrontano episodi di siccità. Quindi, sì, nel 2050 lo stile di vita più diffuso sarà, giocoforza, quello vegetariano.

Il 31 agosto in arrivo la 'luna blu'


Luna blu. L'ultima notte di agosto riserverà un piacevole e raro spettacolo a coloro che amano osservare il cielo. Dopo aver ammirato la prima luna piena, che ha illuminato il cielo di agosto all'inizio del mese, potremo presto assistere ad un secondo plenilunio. E' raro che due pleniluni si verifichino all'interno dello stesso mese. Ciò può accadere poiché il calendario formato dai dodici mesi dell'anno non è perfettamente calibrato con le fasi lunari. La seconda luna pienaprenderà il nome di "blue moon" o "luna blu".
Il fenomeno del secondo plenilunio all'interno dello stesso mese non si ripeterà prima che siano trascorsi tre anni. Non potremo infatti avere la possibilità di ammirare due pleniluni di questo tipo fino a luglio 2015, secondo i calcoli effettuati da parte degli esperti. Il termine "blue moon" è stato utilizzato indipendentemente dal colore assunto dalla luna.
Purtroppo, infatti, non sarà possibile ammirare una luna particolare, dalla colorazione blu o azzurra, a meno che il plenilunio coincida con la presenza nell'atmosfera di una concentrazione di polveri in grado di regalare agli occhi dell'osservatore l'impressione che al nostro satellite sia stata momentaneamente conferita una tinta particolare.
Nel ventesimo secolo il termine "blue moon" ha iniziato ad essere associato al terzo plenilunio nel corso di una stessa stagione, durante la quale si fossero verificati solamente tre pleniluni invece dei consueti quattro appuntamenti con la luna piena. L'utilizzo di tale denominazione sarebbe stato in seguito malinterpretata, giungendo a definire il secondo plenilunio mensile.
Il fenomeno della "luna blu" si presenta normalmente ogni tre anni circa e può verificarsi anche due volte nel corso dello stesso anno solare. Nel 1999, ad esempio, sia nel mese di gennaio che nel mese di marzo si verificò un doppio plenilunio, mentre il cielo di febbraio non poté sfoggiare la presenza della luna piena. Pronti ad ammirare il raro fenomeno? Occhi puntati al cielo il prossimo 31 agosto. 

10 consigli per risparmiare con l'auto




Anche chi non è in possesso di un'automobile elettrica o di un veicolo a ridotte emissioni inquinanti può contribuire a salvaguardare l'ambiente, cercando di mettere in pratica alcune regole basilari quando si trova alla guida. Prendersi cura regolarmente del proprio autoveicolo, controllando motore, pneumatici e livello dell'olio, garantisce non soltanto unmsuo migliore funzionamento ma anche una riduzione delle emissioni inquinanti provenienti da esso. 

1) Guida equilibrata
Accelerazioni improvvise e guida aggressiva non contribuiscono altro che ad aumentare il consumo di carburante, con conseguente crescita delle emissioni di gas nocivi per l'ambiente, che influiscono negamene sulla qualità dell'aria che tutti noi respiriamo, senza contare i risvolti spiacevoli sul portafogli, dati i prezzi stellari che la benzina ha raggiunto. Pochi attimi di guida spericolata possono provocare emissioni di monossido di carbonio pari a 30 minuti di guida normale

2) Rallentare
Molti automobilisti amano premere particolarmente sull'acceleratore, ancora di più quando si trovano in autostrada. Spesso una velocità eccessiva può essere causa di incidenti, oltre a non essere quasi mai motivata da reali esigenze di fretta. Abbassare la velocità anche di soli 10 chilometri all'ora permette di risparmiare carburante e di diminuire le emissioni inquinanti della propria auto.
3) Marcia superiore
Scegliere la marcia superiore appena possibile, a seconda del tragitto che si sta percorrendo, permette non soltanto di salvaguardare il funzionamento del motore, ma anche di diminuire la quantità di benzina utilizzata e le emissioni di gas nocivi ed inquinanti.
4) Pianificazione
Quando è possibile, sarebbe bene pianificare in anticipo i propri spostamenti in automobile, sia che si tratti di tragitti brevi, sia che ci si prepari ad affrontare un viaggio a lunga percorrenza. In particolare si potrebbe provare ad individuare dei percorsi alternativi che permettano di evitare il traffico tipico delle ore di punta, che pone sotto sforzo il motore a causa dell'alternanza di pause e di accelerazioni, incrementando il consumo di carburante.
5) Pneumatici
Un controllo periodici degli pneumatici giova alla propria sicurezza stradale, ma anche all'ambiente. In particolare bisognerebbe valutare periodicamente la corretta pressione degli stessi. Questa operazione andrebbe effettuata una volta al mese. Una pressione corretta degli pneumatici riduce il consumo di benzina.
6) Manutenzione
Non soltanto gli pneumatici devono essere controllati regolarmente, ma anche l'intero "stato di salute" dell' auto, con particolare riferimento al funzionamento del motore e al monitoraggio di eventuali perdite di acqua, olio o carburante. Un veicolo non correttamente funzionante può essere rischioso da guidare, oltre che rilasciare nell'ambiente una maggiore quantità di sostanze nocive.
7) Cambiare l'olio
Ecco una delle operazioni che non ci si dovrebbe mai scordare di effettuare, soprattutto se si è in procinto di partire per un lungo viaggio. Un cambio d'olio effettuato al momento giusto può rappresentare la salvezza per il vostro motore oltre che garantire una diminuzione dei consumi della vostra automobile.
8) Parcheggiare
Parcheggiare l'auto correttamente è un'abitudine che può portare a numerosi vantaggi. Evitare di posteggiare al sole in estete permette di non essere vittime di fenomeni di evaporazione del carburante dovuti al caldo, oltre che di non azionare il climatizzatore una volta risaliti in macchina. Scegliere un parcheggio al coperto o riparato in inverno potrà proteggere la vostra auto dai danni provocati da umidità e gelo.
9) Attenzione al pieno
E' bene cercare di evitare di riempire il serbatoio fino all'orlo e ricordare di avvitare accuratamente il tappo di chiusura. La benzina è in grado di evaporare molto facilmente e rapidamente, raggiungendo in questo modo l'atmosfera. Si tratta di semplici accorgimenti che potranno garantirvi di risparmiare fino a 30 litri di benzina all'anno.
10) Lasciare l'auto in garage
Decidere di lasciare a casa l'auto almeno per due giorni alla settimana può garantire un ingente taglio delle emissioni inquinanti dovute ai carburanti. Non si tratta di un impresa impossibile. E' sufficiente decidere di muoversi in bicicletta, a piedi o con i mezzi pubblicidurante il weekend, oppure di servirsi di autobus o treni almeno un paio di volte alla settimana per recarsi sul posto di lavoro.

Insetti fotovoltaici che producono energia dal sole


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Alcuni insetti possono produrre energia dal sole. Sono gli afidi, parassiti delle piante,e sono i primi insetti in grado di trasformare la luce solare in energia: compiono un processo nuovo e mai visto prima d’ora negli animali. In particolare questi insetti riescono a produrre, a partire dalla luce solare, l’Atp, molecola ‘energetica’ da sfruttare per la produzione di glucosio. Il processo è simile alla fotosintesi clorofilliana delle piante, anche se in queste ultime c’è la clorofilla.
La scoperta che gli afidi, sono in grado di produrre energia dal sole è stata effettuata durante uno studio sulla riproduzione di questi animali. Sperando di ottenere degli insetti maschi, gli afidi, durante lo studio, sono stati messi al freddo. Gli esperti hanno così notato un cambiamento nella loro colorazione degli animali: in condizioni normali sono rosa e arancioni, mentre a temperature più basse diventano verdi. Se si trovano ad affrontare una situazione di carenza di cibo, quando la pianta su cui si trovano sta morendo, allora diventano bianchi. Si sapeva che gli afidi possiedono il gene che codifica i carotenoidi, il pigmento che da colore agli animali. Ma non si sapeva che proprio grazie a questi pigmenti, gli afidi sono in grado di utilizzare l’energia solare per produrre energia chimica, grazie alla sintesi di Atp, una molecola indispensabile perché fornisce l’energia necessaria per lo svolgimento delle più importanti reazioni del metabolismo.
Gli afidi, grazie all’energia prodotta con la luce del sole, riescono a migrare in posti anche lontani, senza la necessità di succhiare il glucosio dalle piante

Hai mai pensato che il ghiaccio può essere un buon "combustibile"?

Il ghiaccio è energia allo stato solido, come la legna e il carbone. Utilizzando uno speciale motore chiamato Stirling si può trasformare l’energia di un cubetto di ghiaccio in energia motrice sfruttando la differenza di temperatura tra l’ambiente più caldo e la superficie più fredda a contatto con un cubetto di ghiaccio. Il motore sfrutta il principio della dilatazione termica dei gas secondo il principio di Carnot. In parole povere, un gas caldo aumenta di pressione e il suo volume aumenta (azionando un pistone) mentre quando si raffredda, diminuisce la pressione  richiamando il pistone verso il basso.  
 Guarda il video di un esperimento
Lo stesso ragionamento si potrebbe adottare usando al posto del ghiaccio un combustibile caldo (il legno ad esempio). La differenza tra usare un corpo freddo e uno caldo rispetto all'ambiente è nel movimento del pistone in uno è in senso orario mentre nell'altro antiorario.L’importante è mantenere una certa differenza di temperature tra le due superfici del motore affinché il motore continui a generare forza motrice. Con il movimento, a lungo andare, le due superfici tendono a raggiungere la stessa temperatura e il motore tende a rallentare fino a fermarsi.Occorre quindi togliere o fornire calore ad una delle due superfici perché il motore continui a generare forza motrice.Collegando una dinamo al rotore del motore, puoi generare corrente elettrica che puoi a sua volta utilizzare per scaldarti tramite una stufetta. 

Il 31 agosto in arrivo la 'luna blu'



Luna blu. L'ultima notte di agosto riserverà un piacevole e raro spettacolo a coloro che amano osservare il cielo. Dopo aver ammirato la prima luna piena, che ha illuminato il cielo di agosto all'inizio del mese, potremo presto assistere ad un secondo plenilunio. E' raro che due pleniluni si verifichino all'interno dello stesso mese. Ciò può accadere poiché il calendario formato dai dodici mesi dell'anno non è perfettamente calibrato con le fasi lunari. La seconda luna pienaprenderà il nome di "blue moon" o "luna blu".
Il fenomeno del secondo plenilunio all'interno dello stesso mese non si ripeterà prima che siano trascorsi tre anni. Non potremo infatti avere la possibilità di ammirare due pleniluni di questo tipo fino a luglio 2015, secondo i calcoli effettuati da parte degli esperti. Il termine "blue moon" è stato utilizzato indipendentemente dal colore assunto dalla luna.
Purtroppo, infatti, non sarà possibile ammirare una luna particolare, dalla colorazione blu o azzurra, a meno che il plenilunio coincida con la presenza nell'atmosfera di una concentrazione di polveri in grado di regalare agli occhi dell'osservatore l'impressione che al nostro satellite sia stata momentaneamente conferita una tinta particolare.
Nel ventesimo secolo il termine "blue moon" ha iniziato ad essere associato al terzo plenilunio nel corso di una stessa stagione, durante la quale si fossero verificati solamente tre pleniluni invece dei consueti quattro appuntamenti con la luna piena. L'utilizzo di tale denominazione sarebbe stato in seguito malinterpretata, giungendo a definire il secondo plenilunio mensile.
Il fenomeno della "luna blu" si presenta normalmente ogni tre anni circa e può verificarsi anchedue volte nel corso dello stesso anno solare. Nel 1999, ad esempio, sia nel mese di gennaio che nel mese di marzo si verificò un doppio plenilunio, mentre il cielo di febbraio non poté sfoggiare la presenza della luna piena. Pronti ad ammirare il raro fenomeno? Occhi puntati al cielo il prossimo 31 agosto.